In questo tempo pasquale siamo chiamati a cogliere i germi di vita in mezzo a noi. Fabiana e Junior de Moraes, una coppia di Collaboratori CMT originaria di Americana SP – Brasile, ha desiderato condividere quanto hanno vissuto come famiglia, raccontandoci la sofferenza che li ha colpiti inaspettatamente e i segni di vita che hanno sperimentato grazie all’amore di tanti. Ecco ciò che ci hanno comunicato.
Nel buio della sofferenza Dio è presente
Nel mese di gennaio, con l’ammalarsi di Manuela, la figlia più piccola, di dieci anni, la nostra famiglia ha vissuto un’esperienza di sofferenza particolare. Ad ottobre 2022, aveva cominciato a perdere peso e a sentire molta stanchezza. Più volte l’abbiamo portata all’ospedale di Americana – SP, città dove viviamo, e ogni volta la diagnosi era diversa: dengue, crisi di ansia… Nessun trattamento intrapreso dava risultati e la salute di Manuela non migliorava.
L’11 gennaio si è sentita molto male e nuovamente l’abbiamo portata all’ospedale. Era molto debole e incapace di reagire. Dopo il primo esame di controllo della glicemia la dottoressa aveva detto: “Fabiana, Manuela é diabetica, il livello di acido presente nel sangue è molto elevato e dobbiamo urgentemente ricoverarla in terapia intensiva”.
In quel momento il mondo ci è crollato addosso, la terra è mancata sotto i nostri piedi. La dottoressa inoltre, ci aveva comunicato che Manuela doveva essere trasferita in un’altra città dove l’ospedale era più attrezzato. Così fu portata a Sumaré. Ci dissero che aveva 24 ore per reagire al trattamento, diversamente sarebbe morta.
Fabiana era da sola con lei in terapia intensiva. In quel momento ha chiesto a Dio l’aiuto per vivere quella sofferenza, e nel caso Manuela non ce l’avesse fatta, la forza per accettare e il conforto per sopportare tanto dolore e non perdere la fede.
Ma Dio ci ha concesso la vittoria! Manuela in 24 ore ha cominciato a reagire. Fabiana pur trovandosi sola in ospedale, non si è sentita abbandonata: “Dio era presente, continuamente, parlava al mio cuore attraverso la preghiera di tutti i fratelli, familiari, della comunità e di persone che neppure ci conoscevano personalmente”.
Le persone accanto, una presenza provvidenziale
Nel frattempo Junior era rimasto a casa insieme all’altra figlia.
“Sono stati giorni difficili, la preoccupazione continua per le notizie che giungevano dall’ospedale. Io e Maria Clara, nostra figlia maggiore, siamo rimasti tutta la notte svegli aspettando che Fabiana facesse il punto della situazione. Oltretutto, dovevamo pensare anche ai lavori di casa e al mio lavoro.
Siamo rimasti in attesa e ad ogni notizia sulla salute di Manuela avevamo la certezza della presenza di Dio e dell’intercessione di Maria nella nostra famiglia attraverso la preghiera di molte persone, anche di altre confessioni religiose”.
Tra i tanti impegni e la preoccupazione di quei giorni, abbiamo sentito forte la presenza della provvidenza divina. Abbiamo intrapreso un’azione sociale, per ottenere il sensore che misura il tasso di glicemia che viene fornito dal governo dopo un iter giuridico e ad un costo molto alto. Non rientrando nelle nostre possibilità economiche abbiamo pensato di organizzare un sorteggio di beneficenza. La risposta è stata immediata, in meno di una giornata, si sono fatte presenti le persone più vicine a noi ma anche tante altre che non conoscevamo e di diverse classi sociali.
Quello che piú ci ha commosso è stata l’esperienza di Junior. Giungendo al lavoro, una delle ausiliari di pulizia l’ha chiamato in disparte e gli ha chiesto se avevamo bisogno di aiuto. Junior ha risposto che stavamo realizzando un sorteggio di beneficenza per far fronte alle spese. Lei, senza esitare, ha messo la mano in tasca e gli ha dato del denaro dicendo: “Ho chiesto qualcosa a ciascuno lì in casa, voglio aiutarti, accetta. Senza poter contenere l’emozione Junior le ha detto: “Tu sei provvidenza nella nostra vita”.
Siamo grati anche per la presenza della CMT che è stata e continua a stare al nostro fianco ogni giorno con la preghiera e la fraternità.
Dio ha dato, alla nostra famiglia, prova della sua immensa misericordia! Manuela sta bene, e soprattutto ha accolto con docilità il rigido trattamento a cui deve sottoporsi alla sua giovane età. A noi resta solo che ringraziare ogni giorno per questa benedizione.