Siamo a maggio, mese dedicato a Maria, madre di tutti. Condividiamo questa esperienza giunta da JundiaÍ, Brasile. Vilma è una mamma che, rimasta orfana di madre in tenera età, ha avuto il dono di un padre che, nella vedovanza, ha assunto con coraggio la famiglia, donando ai suoi figli l’amore paterno e materno e ponendoli sotto la protezione speciale di Maria.
Un papà forte nel dolore e premuroso
“Mi chiamo Vilma de Jesus Araújo, ho 42 anni, sono sposata e madre di due figli. Mio padre, Antonio, è mancato qualche anno fa, ma continuo a ricordarlo con affetto e gratitudine per l’amore ricevuto da lui e per la sua testimonianza di affidamento a Maria.
A 36 anni rimase vedovo: un tumore in poco tempo gli portò via la sposa lasciandolo solo con quattro figli piccoli, il più grande aveva 10 anni, l’ultimo solo 2.
I parenti si sono subito messi a disposizione per assumere uno dei figli, pensando alle difficoltà che avrebbe avuto nel portare avanti lavoro e famiglia, ma lui non ha voluto e ha risposto: “Se volete aiutarmi, siete liberi di farlo, ma i figli restano con me”. E così è stato! A volte ci lasciava andare a casa degli zii, ma per dormire tornavamo sempre a casa, non ci siamo mai separati. Le sorelle di mia madre molte volte ci mandavano il pranzo pronto e mi hanno insegnato a prendermi cura della casa. Ad otto anni mi occupavo delle pulizie e lavavo i panni; l’unica cosa che mio padre non mi lasciava fare era cucinare, temeva che potessi farmi del male.
La vita per lui non è stata facile! Subito dopo la morte della mamma, ha chiesto di essere licenziato per non lasciarci da soli ma il suo capo, conoscendo la situazione che stava affrontando, ha avuto compassione e gli ha offerto un lavoro come custode della casa di campagna di sua proprietà.
Papà ci ha fatto crescere sotto il manto di Maria
Siamo cresciuti insieme; certo non sono mancate le difficoltà. Ricordo il giorno in cui mio fratello più piccolo è stato punto da un ragno e mio padre l’ha dovuto portare in ospedale, dove è rimasto per tre giorni. È stato per noi padre e madre, faceva di tutto per manifestare il suo affetto e darci la possibilità di vivere con dignità. Ha rinunciato ad una sua vita per dedicarsi completamente a noi. A scuola non abbiamo mai preso brutti voti, perché lui ci seguiva e ci incentivava a studiare.
Un uomo che non si è ribellato alla vita, ma ha incontrato in Dio, e in Maria, la forza. Ci ha sempre insegnato ad avere rispetto per gli altri. Tutti i giorni ci riunivamo alle 18h e inginocchiati pregavamo insieme il rosario. Ricordo che quando ero bambina, alcune volte, mi alzavo la notte per prendere un po’ d’acqua e lo vedevo in ginocchio al lato del letto che in lacrime chiedeva aiuto a Dio. Lui si sacrificava, pregava e digiunava molto, trascorreva la quaresima intera prendendo solo pane e acqua e chiedendo alla Madre celeste di prendersi cura dei suoi bambini.
Oggi ringrazio, perché ho una famiglia proprio grazie all’esperienza preziosa che ho vissuto con papà, pur essendo orfana di madre. Poco tempo fa, ho subito un’operazione, la seconda, a causa di un aneurisma, la situazione era molto pericolosa, ma la fede, ricevuta in dono da mio padre, mi ha aiutata ad affrontare tutto con molta forza e pace. Prima dell’operazione ho chiesto alla Madonna di non permettere che i miei figli restassero orfani e di donarmi la sapienza per educarli. Il più piccolo ha solo 7 anni. Oggi sono qui, posso solo ringraziare Dio e il mio carissimo papà Antonio”.