Maria ci insegna a guardare in alto
La nostra povertà e vulnerabilità spesso ci inducono a guardare in basso col volto triste; la chiusura in noi stessi troppe volte ci ferisce impedendoci di andare avanti; le paure che ci abitano diventano come il buco nero che ci inghiotte; ci sentiamo senza via d’uscita, incapaci di risollevarci.
Ma Dio non ci ha lasciato soli: proprio nel momento più doloroso della Croce, nel momento in cui consegnava tutto nelle mani del Padre, ci ha consegnati a Maria, “Donna, ecco tuo figlio” e ci ha consegnato Maria, “Figlio, ecco tua Madre”. “E da quel momento il discepolo l’accolse con sé” (Gv 19,25-27). Da quel momento non siamo rimasti più soli, da quel momento il discepolo ha sempre avuto vicino la Madre. Lei ci ha insegnato il segreto della sua vita, a sollevare il suo sguardo su Dio: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1,46-47). Maria ci insegna a sollevare lo sguardo dalla nostra miseria, dal nostro peccato, dalla nostra piccolezza, dalle nostre paure; ci aiuta a scoprire la gratuità del dono della vita, la lode e la gratitudine come vie per superare i freni del pessimismo, dello scoraggiamento e dell’individualismo; a guardare le cose, gli avvenimenti con gli occhi di Dio, che afferma la sua potenza non con il giudizio, ma con il perdono, non nell’onnipotenza e nella perfezione, ma nella debolezza e nella misericordia.
Maria soffre con noi
L’apostolo Giovanni nel Libro dell’Apocalisse ci regala l’immagine della donna “incinta che gridava per le doglie e i dolori del parto…” (Ap 12,2). Vi troviamo riassunta tutta la bellezza della grazia di Dio che abita in Maria, mentre nel suo grido si raccoglie ogni paura, sofferenza e dramma dell’umanità. In questo grido di partoriente è racchiuso il mistero dell’amore infranto, la divisione tra l’amore umano e l’amore divino, la spaccatura dell’amore tra popolo e popolo. In questo grido riecheggia il grido di tutte le madri, il grido delle madri che vedono morire il loro figlio in guerra, il grido delle madri che vedono morire i loro figli per la fame, per le malattie, per la sete, sotto le bombe. Il grido di Maria, è il grido di intercessione che unisce il grido dell’uomo e il grido di Dio. La sua missione è quella di essere Madre per ciascuno, colei che comprende le sofferenze dell’umanità e ci è sempre vicina come Madre della consolazione.