Rallegrati Maria! Queste le parole dell’arcangelo Gabriele al momento dell’incarnazione di Gesù nel suo grembo. Sono le stesse che ritornano per annunciare la risurrezione, l’uscita di Gesù dal sepolcro, quasi a dire che i due momenti compongono insieme un unico mistero d’amore, di cui Lei, Maria, è pienamente partecipe. Regina del cielo, rallegrati, alleluia. Cristo che hai portato nel grembo, alleluia. È risorto, come aveva promesso, alleluia.
I Vangeli raccontano diversi episodi in cui Gesù risorto incontra le donne, gli apostoli, ma non accennano nemmeno di sfuggita ad un suo incontro con la Madre.
Come avrà saputo Maria che il Figlio era risorto? Non ci sono notizie certe di come sia avvenuto.
Sono stati forse gli angeli o le donne o gli apostoli o ancora i due discepoli di Emmaus a portarti la buona notizia, Maria? Ma tu, Maria, avevi bisogno che qualcuno te lo dicesse? No. Per te la risurrezione era una certezza, lo sapevi in cuor tuo, ti sei fidata della sua parola: Io risusciterò il terzo giorno!
Come ben sottolineato da Giovanni Paolo II, possiamo intuire che, come Maria ha accompagnato il Figlio con discrezione e totale disponibilità fino alla croce, sicuramente non può non aver preso parte anche alla gioia indicibile della risurrezione.
“Dopo la deposizione di Gesù nel sepolcro, Maria rimane sola a tener viva la fiamma della fede, preparandosi ad accogliere l’annuncio gioioso e sorprendente della resurrezione. L’attesa vissuta il Sabato Santo costituisce uno dei momenti più alti della fede della Madre del Signore: nell’oscurità che avvolge l’universo, Ella si affida pienamente al Dio della vita e, riandando alle parole del Figlio, spera nella realizzazione piena delle divine promesse” (Giovanni Paolo II, Udienza generale, 21 maggio 1997).
Anche noi, oggi più che mai, ci ritroviamo immersi nell’oscurità, nell’incertezza del futuro, nel dolore, nella paura. E non solo per la pandemia. Quante altre situazioni dolorose stiamo vivendo come umanità nei diversi angoli della terra. Ci sentiamo dentro ad un Sabato Santo senza fine.
Quanto è faticoso dare un senso a tutto questo. Quanto è difficile vedere la luce in fondo al tunnel. Quante domande, quanti dubbi sorgono nei nostri cuori!
Ecco, allora, facciamo risuonare l’annuncio di speranza che scaturisce dalle parole di Gesù dalla croce: Donna ecco tuo Figlio! Figlio ecco tua madre! Gesù dalla croce ha stabilito questo vincolo perenne, indistruttibile tra la Madre e noi, tra noi e Maria, nostra Madre.
Gesù non ha voluto lasciarci soli, immersi nel buio della notte, ci ha dato Maria, sua Madre. Colei che nel buio ha saputo intravedere la luce, colei che nel silenzio assordante della morte ha udito il grido di speranza, colei che ha accolto il dolore e ha saputo dargli un senso, colei che abbracciando il Figlio deposto dalla croce ha continuato a credere nella potenza della vita e dell’amore più forte della morte.
Lasciamoci prendere per mano da Maria per camminare verso la Pasqua.
A Lei ci affidiamo in questo tempo perché ci insegni la sua fiducia, perché ci contagi la sua speranza, perché rafforzi in noi la certezza della risurrezione e perché ci trasformi, a nostra volta, in testimoni instancabili dell’Amore.
Con Lei, rallegriamoci: Cristo è risorto!
Con lei, portiamo l’annuncio di speranza ad ogni uomo!
Buona festa di risurrezione a ciascuno!