Il popolo brasiliano ama in modo speciale Maria che chiama “Nossa Senhora”, un termine che esprime rispetto, dignità e allo stesso tempo prossimità, vicinanza. Sin dall’inizio della pandemia, abbiamo invocato Maria per chiedere la sua protezione e con Lei, ad ottobre, abbiamo ripreso le attività sospese ormai da vari mesi.
Il tempo di distanziamento fisico ci ha fatto sperimentare la nostalgia dei rapporti familiari, di amicizia, di vicinato ed è stato un’opportunità per riflettere sulle relazioni a livello mondiale, sulla profonda interconnessione tra le nazioni, tra i popoli. All’inizio della pandemia riecheggiava il “mai più come prima” accendendo una catena di solidarietà a livello globale, ma sappiamo che tutto ciò rischia di restare uno slogan se non si traduce in azioni concrete, sia a livello personale che collettivo e mondiale. Per questo motivo è quanto mai attuale il monito di Papa Francesco lanciato nel messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno: «Obbligati alla distanza fisica e a rimanere a casa, siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenza e l’indifferenza, questa condizione dovrebbe renderci più attenti al nostro modo di relazionarci con gli altri. E la preghiera, in cui Dio tocca e muove il nostro cuore, ci apre ai bisogni di amore, di dignità e di libertà dei nostri fratelli, come pure alla cura per tutto il creato».
In comunione con tutta la Chiesa, ogni mercoledì mattina, abbiamo invitato le persone a pregare il rosario missionario per la missione e per il mondo intero. Da Maria, Madre dell’umanità, ci siamo lasciati condurre all’incontro con i popoli dei vari continenti, intercedendo per ogni situazione di sofferenza e precarietà.
Il 12 ottobre, Festa della patrona del Brasile, Nossa Senhora Aparecida, non poteva mancare questo incontro con la Madre. Ci siamo ritrovati in tanti, alcuni venuti da altri quartieri, e grande è stata la gioia di accogliere chi da tempo non vedevamo. Una vicina di casa ha portato un’immagine di Maria che ci ha aiutato visibilmente a sentirla presente. Ci siamo uniti nella preghiera per il Brasile e per il mondo intero, ricordando in particolare chi più soffre e chiedendo la capacità per ciascuno di diventare sempre più “tessitori di fraternità” e solidarietà.