Un cuore compassionevole
Il tradizionale Carnevale brasiliano, considerato il più grande e imponente evento dell’anno, è stato posticipato a causa della pandemia che sta ancora mietendo vittime e incutendo paura. Davanti alla leggerezza dei festeggiamenti, delle sfilate, ecc. ogni anno vengono proposte diverse iniziative alternative. Quest’anno, le attività lavorative che normalmente vengono sospese hanno continuato il loro corso, questo non ha impedito che alcuni amici abbiano risposto ugualmente all’invito di vivere una mattinata di ritiro in comunità. I partecipanti erano desiderosi di concedersi uno “spazio di riflessione” per prepararsi anche interiormente alla Quaresima ormai alle porte. È stato un momento semplice e familiare in cui la gioia di ritrovarsi ha caratterizzato l’esperienza.
Il momento di meditazione incentrato su un brano del Vangelo di Marco, contemplava Gesù che invitava i discepoli a riposare in un luogo deserto… In realtà, Gesù arrivando sul luogo e vedendo tanta folla è preso da compassione e si mette ad insegnare, lasciando da parte ciò che aveva proposto.
La Parola sottolinea l’importanza di sapersi fermare con Lui e di imparare quella compassione che muove ogni nostra azione, che restaura le forze e ridona nuovo vigore per affrontare altre fatiche, nella gioia del dono. Questo è il cuore del messaggio condiviso, accolto con apertura e con quella capacità tipica del popolo brasiliano di sapersi immedesimare nella situazione e lasciarsi toccare dalla Parola
La forza della compassione
Alcuni hanno ripreso l’aspetto della compassione di Gesù, capace di dimenticare la propria stanchezza per donarsi con energia nuova a chi ne ha bisogno. Un atteggiamento che ha risvegliato ricordi ed esperienze, che pur lontane nel tempo, sono state condivise con emozione.
Una signora ha raccontato del suo ricovero in ospedale, quando era giovane. Vedendo lo stato di abbandono di tanti ammalati ricoverati, ha sentito la forza di alzarsi dal letto per imboccare chi, non potendo neanche muoversi, era lasciato a se stesso. Il vedere che altri stavano peggio di lei e fare qualcosa per loro le ha dato nuove forze che l’hanno aiutata a guarire la sua situazione.
Un’altra signora ha ricordato che quando lavorava, varie volte ha rinunciato al suo tempo di pausa e al pranzo, per aiutare i malati del reparto che non erano stati accuditi e sistemati a causa del poco personale dell’ospedale.
Ci ha sorpreso la commozione che ancora invadeva il loro cuore nel raccontarsi. Abbiamo capito insieme come l’Amore è sempre attuale, vivo ed efficace, capace di rinnovare il cuore e le forze di chi lo sa accogliere e scorgere nella propria e altrui vita.
L’incontro è terminato in cappella dove, davanti a Gesù Eucaristia abbiamo vissuto un momento di adorazione silenziosa e, abbiamo consegnato a Lui le preghiere, le suppliche e i ringraziamenti di ciascuno.
La preghiera che veniva espressa era indirizzata sempre per gli altri, mai per se stessi. Non è mancata l’intercessione per la fine della guerra in Ucraina, che, anche qui, nonostante la distanza, sta suscitando compassione e preoccupazione in tutta la popolazione.
Grati per l’esperienza vissuta, continuiamo ad offrire la nostra preghiera, fatta di intercessione e di scelte di vita, nel vivere in modo concreto una Quaresima che ci invita ad avere un cuore sempre più aperto e compassionevole.