Domenica 11 ottobre il gruppo missionario Adulti CMT del nord Italia ha vissuto un incontro in presenza dopo il lockdown e la pausa estiva.
Il punto di partenza: la parabola riportata nel Vangelo di Matteo al capitolo 20,1-16, Andate anche voi nella vigna!
Gesù paragona il regno dei cieli a un padrone che esce a chiamare operai per lavorare la sua vigna a varie ore del giorno. Una pagina del Vangelo che suscita sempre una certa reazione e imbarazzo quando ci si concentra solo sul finale in cui ci si ritrova davanti ad un’apparente ingiustizia: tutti sono pagati allo stesso modo anche quelli che hanno lavorato solo poco tempo.
Influenzati dalla mentalità commerciale del “do ut des”, è lì che inevitabilmente cade la nostra attenzione, dimenticando il senso globale, che non può essere compreso senza cogliere il significato anche della prima parte della parabola.
Il padrone che esce a tutte le ore da una parte dice l’urgenza del lavoro nella vigna, che è il mondo; dall’altra esprime anche che tutti sono chiamati a lavorarci. Non importa se fin dall’inizio o se da meno tempo. Nessuno è escluso. C’è bisogno di ciascuno. La vita non può essere sprecata, va spesa per amore. Ogni uomo deve essere “occupato” nell’amore verso il mondo, verso gli altri. Questa è la pienezza della vita.
Un altro particolare che spesso sfugge: guardando l’atteggiamento di quelli che sono chiamati si può cogliere un crescendo di gratuità. I primi operai accettano il lavoro nella vigna facendo un patto di un denaro per una giornata; gli altri si fidano della promessa di ricevere il giusto; agli ultimi non viene accennata nessuna ricompensa, vanno a lavorare semplicemente senza aspettarsi nulla!
È questa la gratuità di chi fa propria l’urgenza del padrone della vigna e non si preoccupa di ciò che ne ricava per sé. È questa la gratuità che dovrebbe caratterizzare tutta la nostra vita, tutto il nostro impegno missionario. Non importa cosa facciamo, quanto facciamo, da quando lo facciamo, ma come: gratuitamente, perchè ci sta a cuore il mondo.
Il “denaro” che tutti riceviamo è Dio stesso che si dona a noi. Dio dà tutto a tutti, dà se stesso non in base a logiche di mercato, ma in base al suo amore che non ha misura. Dio si dona a noi non come ricompensa, ma come Dono da condividere con tutti. Dio ci dà tutto, ci dona la gioia di spenderci per gli altri, per il mondo, a partire dagli ultimi.
La parabola è un appello a essere parte viva, consapevole e responsabile della missione anche in quest’ora della storia, dinanzi alle urgenze attuali e alle situazioni nuove, inedite. Siamo chiamati ad immergerci nel mondo, per guardarlo in faccia con i suoi valori e le sue sfide, le inquietudini e le speranze, le conquiste e le sconfitte.
Chiamati a generare frutto, a essere una presenza significativa nel mondo, testimoni coerenti. Chiamati a essere portatori di speranza, capaci di cogliere i frutti già presenti.
Alla meditazione della Parola è seguito un momento di lavoro insieme. Quest’anno non sarà possibile organizzare la quarta edizione dell’iniziativa solidale “CeniAmo sotto la Stella”; tuttavia si è pensato di realizzare i “Regali solidali” da proporre ad amici, parenti e vicini di casa… Non stanno mancando fantasia, doti personali, dono del tempo affinché la solidarietà continui la sua corsa.