È il tema della Giornata di preghiera per la cura del creato che si celebra oggi 1° settembre.
“Ogni anno, dal 1° settembre al 4 ottobre, la famiglia cristiana si unisce per questa celebrazione mondiale di preghiera e azione per proteggere la nostra casa comune.
È un tempo speciale in cui celebriamo Dio come Creatore e riconosciamo la Creazione come l’atto divino continuo che ci chiama come collaboratori ad amare e a prenderci cura del dono di tutto ciò che è stato creato.
Siamo co-creatori e parte di tutto ciò che Dio ha creato. Il nostro benessere è intrecciato con quello della Terra.
In mezzo alla triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, molti cominciano a disperarsi e a soffrire di eco-ansia. Come persone di fede siamo chiamati a sollevare la speranza ispirata dalla nostra fede, la speranza della risurrezione. Non si tratta di una speranza senza azione, ma di una speranza incarnata in azioni concrete di preghiera e predicazione, servizio e solidarietà.” (Membri del Comitato Direttivo Ecumenico del Tempo del Creato)
Il tema proposto per quest’anno: “Sperare e agire con la Creazione”, con il simbolo “Le primizie della speranza”, ispirato al testo della lettera ai Romani 8,19-25.
La creazione geme e soffre le doglie del parto (Romani 8,22)
Questa immagine biblica raffigura la Terra come una Madre, che geme come durante il parto. I tempi in cui viviamo dimostrano che non ci rapportiamo alla Terra come a un dono del nostro Creatore, ma piuttosto come a una risorsa da utilizzare. (…) Come può Madre Terra prendersi cura di noi se non siamo noi a prenderci cura di lei? (…)
Insieme a nostra Sorella, Madre Terra, creature di ogni tipo, compresi gli esseri umani, gridano a causa delle conseguenze delle nostre azioni distruttive che causano la crisi climatica, la perdita di biodiversità e la sofferenza umana, nonché la sofferenza del Creato.
Eppure, c’è speranza e aspettativa per un futuro migliore. Sperare nel contesto biblico non significa restare fermi e silenziosi, ma piuttosto gemere, gridare e lottare attivamente per una nuova vita in mezzo alle difficoltà. Proprio come durante il parto, attraversiamo un periodo di dolore intenso ma sta nascendo una nuova vita.
La Creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio (Romani 8,19)
Il Creato e tutti noi siamo chiamati ad adorare il Creatore, lavorando insieme per un futuro di speranza e azione attiva. Solo quando collaboriamo con il Creato possono nascere le primizie della speranza. La teologia paolina ci ricorda che sia la Creazione che l’umanità sono concepite fin dall’inizio in Cristo e, pertanto, sono affidate l’una all’altra.
(…) Il Creato non è dato all’umanità perché venga usato e abusato, piuttosto, l’umanità è creata per essere parte della Creazione. Più che una casa comune, il Creato è anche una famiglia cosmica che ci chiama ad agire in modo responsabile. (…)
Le primizie della speranza (Rm 8,23-25)
(…) Solo attraverso la speranza possiamo realizzare in pienezza il dono della libertà. Libertà di agire non solo per raggiungere divertimento e prosperità, ma per raggiungere la fase in cui siamo liberi e responsabili. La libertà e la responsabilità ci consentono di rendere il mondo un posto migliore. (…) La speranza, però, non è solo ottimismo. Non è un’illusione utopica. Non è aspettare un miracolo magico. La speranza è fiducia che la nostra azione abbia un senso, anche se i risultati di questa azione non si vedono immediatamente (cfr Rm 8,24). La speranza attiva nelle nostre comunità cristiane si vede nella cura del Creato, nell’ascolto della voce dei poveri, nell’ascolto del grido della Terra.
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- Le primizie della speranza nascono quando lavoriamo collettivamente, rigenerando la pace e l’armonia in tutta la Creazione e con la Creazione, alimentando la coesistenza pacifica, la fedeltà, l’onestà e la trasparenza dell’intero cosmo.
- Le primizie della speranza possono essere viste quando pensiamo e lavoriamo collettivamente, quando riconosciamo come dipendiamo dal Creato, quando ascoltiamo le grida della Terra e le grida dei poveri, quando ascoltiamo le voci dei nostri vicini globali colpiti dal cambiamento climatico.
- Le primizie della speranza le vediamo quando ascoltiamo le voci profetiche delle sorelle e dei fratelli indigeni, quando ascoltiamo le diverse creature che si stanno estinguendo e quelle che ancora lottano per vivere, quando ascoltiamo le voci dei giovani e dei bambini.
- Le primizie della speranza nascono quando impariamo dai cicli lenti e potenti della vita di diverse specie, ecosistemi e biomi, quando lavoriamo insieme al Creato e a tutte le creature per un futuro migliore.
(Tratto dalla Guida per il Tempo del Creato 2024)
#TempoDelCreato
“L’esistenza del cristiano è vita di fede, operosa nella carità e traboccante di speranza (…) Se pur si sogna, ora si deve sognare a occhi aperti, animati da visioni di amore, di fratellanza, di amicizia e di giustizia per tutti. La salvezza cristiana entra nello spessore del dolore del mondo, che non coglie solo gli umani, ma l’intero universo, la stessa natura, oikos dell’uomo, suo ambiente vitale; coglie la creazione come “paradiso terrestre”, la madre terra, che dovrebbe essere luogo di gioia e promessa di felicità per tutti. (..)
Nel tempo che passa, però, condividiamo dolore e sofferenza: la creazione intera geme (cfr Rm 8,19-22), i cristiani gemono (cfr vv. 23-25) e geme lo Spirito stesso (cfr vv. 26-27).
Il gemere manifesta inquietudine e sofferenza, insieme ad anelito e desiderio. Il gemito esprime fiducia in Dio e affidamento alla sua compagnia affettuosa ed esigente, in vista della realizzazione del suo disegno, che è gioia, amore e pace nello Spirito Santo.”
(Tratto dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato 2024, n. 2)
Insieme, primizia di speranza per il mondo, per il Creato che ci è stato affidato
Come? A partire da uno spirito di contemplazione e di riconoscenza per tutta la Creazione.
Oggi 1° settembre, Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato, desideriamo fermarci per contemplare la bellezza di ogni cosa; riconoscere i segni di deturpazione che ogni giorno compiamo e “gemere” assieme alla Creazione, scegliendo di cambiare e diventare primizia di speranza.
Primizia di speranza attiva che si fa ascolto, cura, difesa, rispetto, fraternità, giustizia e preghiera.
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