“Il cielo è il limite”. Il cielo, infinito, immenso, ha accompagnato il percorso vissuto dai giovani durante nove giorni. Dimensione apparentemente in contrasto con il limite che caratterizza la nostra vita in quanto inserita in coordinate spazio temporali.
I giovani hanno disegnato il cielo che a loro piace di più. Hanno ammirato le stelle dal monte Soratte e hanno contemplato la bellezza del passaggio dalla notte al giorno.
La possibilità di fermarsi e riflettere sulle esperienze vissute durante l’anno li ha aiutati a prendere coscienza del loro percorso di vita e a continuare con maggiore decisione e coraggio.
L’esperienza ha aiutato i giovani a conoscere ed accogliere i propri limiti, non come qualcosa che blocca e frena, ma come un trampolino di lancio verso qualcosa di più grande e infinito.
Scartavetrare e dipingere il cancello d’entrata della sede di Pian Paradiso, riempire di terra le buche del campo da calcio e sistemare le reti nelle porte, dipingere un trattore utilizzato per sistemare il giardino e rimettere a nuovo le porte del campanile sono state alcune delle attività svolte che hanno permesso a ciascuno di cimentarsi in attività che non si fanno normalmente e di rendere più bello l’ambiente.
Nell’Esperienza Missionaria abbiamo guardato l’umanità che soffre, che lotta per sopravvivere sapendo che sotto lo stesso cielo, siamo tutti uguali, ma nel mondo ci sono tante differenze. È nato nei giovani il desiderio di raggiungere concretamente quei fratelli, per imparare da loro a vivere sempre con il sorriso anche nelle difficoltà, rendendosi conto che la felicità non dipende da quello che si ha.
Abbiamo svolto alcuni laboratori per diventare sempre più indipendenti e per portare avanti la vita di tutti i giorni in modo ordinato ed efficace: sistemare una stanza, apparecchiare, stendere e lavare,… tutto perché non c’è un limite nell’imparare ed impostare la vita.
Piazza del Popolo a Roma è diventato lo scenario nel quale abbiamo svolto un’attività di coinvolgimento delle persone presenti attraverso una foto per dire che eravamo un gruppo missionario CMT. E per finire abbiamo guardato la terra dallo spazio nell’esperienza della visita al Planetario rendendoci conto che nell’immensità dell’universo siamo un piccolissimo puntino che però ci permette di vivere e dobbiamo rispettare.
“Difficile fare una sintesi dell’esperienza vissuta. I sentimenti, le emozioni provate sono state tante. Ho provato serenità e la pace e soprattutto ho sentito la comunità come una seconda famiglia” ha detto Sofia alla fine dell’esperienza.
I giovani sono tornati a casa, stanchi ma felici perché hanno capito che dando il 100% possiamo arrivare fino al Cielo, non da soli ma insieme come gruppo missionario in cui ci si accoglie con i propri limiti e ci si apre agli altri per raggiungerlo insieme.
A questo link puoi vedere anche altre foto ricordo dell’esperienza vissuta.